Tombola, il sito di bingo numero uno nel Regno Unito, in Spagna e in Italia, sa che i tempi stanno cambiando. Questa realtà di proprietà del CEO Phil Cronin, è nata dalla sua azienda di famiglia la Edward Thompson fondata nel 1867 ed è diventata nel corso degli anni il più grande produttore mondiale di biglietti del bingo.
Alla fine degli anni ’90, Cronin comprendendo il potenziale del gioco online crea Tombola per fondere il divertimento, l’intrattenimento e lo spirito comunitario del bingo con la potenza della tecnologia online all’avanguardia.
Ora, Tombola con un fatturato annuo di oltre 70 milioni di sterline, 450 dipendenti, sedi nel Regno Unito, Milano, Madrid, Gibilterra e, più recentemente, Copenhagen si sta espandendo rapidamente.
Un’enorme parte di questo successo è dovuta alla sua strategia di avere un gioco sicuro, un rapporto qualità-prezzo e un approccio accessibile per i suoi clienti.
Questo, unito ai suoi valori familiari e alla sua cultura di incoraggiare il personale a “fare la cosa giusta” consente a Tombola di distinguersi in un’industria del gioco online spesso percepita come “maligna”.
L’intelligenza emotiva può sembrare una risorsa insolita per un’azienda di tecnologia di gioco ma in realtà è una naturale estensione dei valori di Tombola. Per un’azienda che rappresenta una community di integrità, divertimento e trasparenza è semplicemente la cosa giusta da fare per investire nel benessere emotivo dei propri dipendenti e per fare business.
L’Intelligenza Emotiva sul posto di lavoro facilita il business
Per comprendere le potenzialità dell’Intelligenza Emotiva o IE e se veramente il suo sviluppo genera un ritorno misurabile per le imprese bisogna fare un passo indietro e partire dalla sua definizione.
Utilizzare l’Intelligenza Emotiva significa essere più intelligenti con i sentimenti e avere la capacità di riconoscere e rispondere adeguatamente alle emozioni proprie e altrui.
Secondo un sempre maggior numero di ricerche, il livello di EQ consente di predire meglio rispetto al QI e alle competenze tecniche le potenziali prestazioni sul lavoro.
Di conseguenza l’Intelligenza Emotiva ha un impatto maggiore sul successo complessivo dell’azienda.
Secondo Paul Cheetham:
“Non importa quali siano le competenze tecniche di qualcuno – che si tratti di IT, project management, marketing, ecc. – L’emozione gioca ancora un ruolo importante nel modo in cui si agiscono queste competenze. E se non si coltiva la componente emotiva giusta, non importa quanto siate tecnicamente bravi, allora non avrete il successo che potreste avere.”
Questa affermazione è sostenuta dai risultati di molteplici ricerche che confermano che l’EQ è due volte più predittivo delle prestazioni rispetto al QI e un miglior predittore rispetto alle abilità, conoscenze o competenze dei dipendenti.
Non solo dipendenti ma persone
Quando si tratta di sviluppare le capacità dell’Intelligenza Emotiva c’è un problema: la linea di demarcazione tra vita lavorativa e vita privata si confonde.
Le emozioni che derivano da una situazione esterna hanno un impatto enorme sulle prestazioni di una persona in ufficio.
Investire nell’Intelligenza Emotiva sul posto di lavoro significa avere la volontà di andare oltre le questioni lavorative o meglio, di ripensare il rapporto tra il datore di lavoro e i suoi dipendenti.
Quando si assume uno Sviluppatore, un Marketing Executive o un Chat Moderator si assume prima di tutto un essere umano con il proprio stile, il proprio background, le proprie dinamiche, abilità ed esperienze personali.
L’aspirazione in Tombola è comprendere al meglio le persone per consentire loro di essere al meglio. Questo approccio si dimostra la cosa giusta da fare e un bene per l’azienda nel suo complesso perché più le persone sono felici, più sono efficaci e più è probabile che rimangano e si impegnino.
Secondo Paul, la condizione per iniziare tale percorso è la volontà di sintonizzarsi con le proprie emozioni:
“Per avere una cultura forte, vibrante e resiliente all’interno della nostra azienda, vogliamo aiutare le persone a capire che i sentimenti sono importanti. Le emozioni sono segnali che ci dicono qualcosa e se vengono ignorate, allora ci mancheranno dati vitali che ci potrebbero aiutare a prendere una decisione ottimale.”
Per questo motivo aziende come FedEx, Hyundai, Amadori, ServRx e molte altre hanno investito in intelligenza emotiva per i propri dipendenti con risultati notevoli e misurabili.
Come parlare di EQ a un pubblico di tecnici
Tombola è un’azienda del settore tecnologico, i giochi sono progetti online e di conseguenza il team di sviluppatori di software e persone di supporto IT è molto grande.
Portare le persone con un lavoro molto tecnico a parlare di emozioni potrebbe sembrare difficile ma avere un quadro chiaro, basato sulla ricerca e guidato dai dati su come misurare l’EQ e come metterla in pratica, è un ottimo punto di partenza.
Il modello Six Seconds aiuta perché trasforma l’Intelligenza Emotiva in qualcosa di più tecnico e concreto grazie al SEI e al modello K, C, G.
Questo modello è una struttura che consente di attivare l’Intelligenza Emotiva e si suddivide in tre pilastri, o scopi, chiamati Know Yourself, Choose Yourself e Give Yourself.
L’obiettivo è di diventare più consapevoli (notando quello che fai), più intezionali (facendo quello che vuoi fare), e più risoluti (facendolo per una ragione).
All’interno di ogni pilastro, ci sono abilità o competenze che aiutano a essere più efficaci in quel settore. Il SEI, Six Seconds’ Emotional Intelligence Assessment, fornisce dati su queste 3 attività e sulle 8 competenze in materia di IE che le guidano.
Paul, dopo aver conseguito la certificazione EQ Assessor, durante la quale si conosce il SEI e gli strumenti Six Seconds per condividere l’EQ, ha iniziato a lavorare con un piccolo gruppo di dipendenti fidati. Ha fatto compilare loro il SEI e ha restituito personalmente il Leadership Report che fornisce un feedback sulle 8 competenze dell’Intelligenza Emotiva e outcome come relazioni, efficacia, benessere e qualità della vita.
Ha utilizzato anche altri strumenti, come le carte TFA e il Brain Brief Profile, un tool utilizzato per conoscere i punti di forza e le difficoltà di una persona.
Dopo aver seguito il primo gruppo, in ufficio si è sparsa la voce e altre persone sono andate da lui per parlargli di come potrebbero trarre beneficio dalla comprensione delle loro emozioni.
Gli argomenti di discussione sono stati i più svariati, dai disaccordi o problemi sul lavoro, alle sfide personali.
L’approccio olistico di Tombola verso la cura dei propri dipendenti significa che qualunque siano i loro problemi o preoccupazioni è possibile aiutarli a trovare soluzioni concrete che migliorino la loro capacità di affrontare al meglio le situazioni.
Il modello e gli strumenti Six Seconds hanno fornito un quadro di riferimento per esaminare questi diversi concetti di EQ. Know Yourself, per esempio, riguarda la consapevolezza, vedere chiaramente quello che si prova e quello che si fa. Tutti noi proviamo emozioni sempre e la capacità di riconoscere i propri sentimenti e il ruolo che hanno nell’influenzare i nostri pensieri e le nostre azioni spesso determina l’efficacia con cui gestiamo noi stessi e le situazioni.
L’alfabetizzazione emotiva, come invitare le persone a parlare di emozioni
Paul, attraverso il suo EQ coaching per Tombola, si è reso conto che le persone affrontano una grande varietà di sfide legate alle emozioni.
Una persona può avere difficoltà a identificare qualsiasi emozione, un’altra può attraversare un momento difficile della vita e provare un mare di forti emozioni e un’altra ancora può essere consapevole dei propri sentimenti ma ha bisogno di aiuto per capire come cambiarne le dinamiche.
Una chiave del successo ottenuto finora, spiega Paul, è l’utilizzo di questi quadri di riferimento potenti ma facili da comprendere per i concetti di EQ.
Ad esempio, bisogna fare il passo basilare di spiegare le emozioni che Six Seconds chiama migliorare l’alfabetizzazione emotiva.
Paul dice che quando descrive cosa sia l’alfabetizzazione emotiva, gli piace iniziare dalle basi:
“Chiedo alla persona di descrivere l’alfabetizzazione e poi aggiungo l’elemento emotivo. In sostanza, bisogna conoscere la parola per il sentimento, essere in grado di descrivere ciò che significa e poi contestualizzarlo sulla base delle esperienze passate. Una volta identificata un’emozione, essa permette alle persone di comprenderla quando la incontreranno in futuro”
Quanto più accuratamente e specificamente qualcuno è in grado di riconoscere un’emozione, come ad esempio sentirsi sopraffatti, tanto più efficacemente può rispondere.
Paul usa il modello di Plutchik per aiutare quella persona a sviluppare un vocabolario emotivo più variegato. Comprendere l’importanza dell saper nominare le emozioni dà vita al potenziale di avere le parole giuste per descrivere i nostri sentimenti.
Come affrontare una sfida
Quando qualcuno si trova ad affrontare una sfida o un’avversità spesso ha bisogno di aiuto per esercitare l’ottimismo e in questi casi Paul usa il modello di ottimismo di Martin Seligman, conosciuto come le 3 P:
“Chiederò loro quanto sia permanente la sfida che stanno affrontando: Finirà o sarà per sempre? Poi chiedo quanto sia pervasiva: interessa solo in un’area della loro vita o molte (di solito non in tutte le aree)? Spesso le persone sentono di non avere potere in certe situazioni, ma noi esploriamo i passi che possono fare anche se danno solo una piccola misura di controllo. Esplorare la situazione utilizzando questo modello aiuta le persone ad adottare un modo razionale e pratico di affrontare le avversità con una mentalità più ottimistica”.
Quando invece una situazione o un’interazione non va come previsto, o qualcuno si sente bloccato in uno schema di pensiero o di comportamento che non lo porta da nessuna parte,
Paul spesso usa le carte TFA (Think, Feel, Act).
Queste aiutano le persone a suddividere la situazione in parti più piccole e maggiormente gestibili e a riconoscere i pensieri, i sentimenti e le azioni che stanno guidando il conflitto o il pattern per fargli capire cosa possono fare diversamente la prossima volta per ottenere il risultato che vogliono.
Queste semplici risorse danno alle persone gli strumenti per praticare l’Intelligenza Emotiva, secondo l’esperienza di Paul:
“Dare alle persone un modello o uno strumento semplice le aiuta davvero, perché lo trasforma in qualcosa di più pratico. Ogni volta che provano quel sentimento o si trovano in una situazione simile, possono immaginare il modello Plutchik, passare attraverso le 3 P o tirare fuori le carte T, F, A e iniziare il processo di riconoscimento dei pattern”.
Intelligenza Emotiva sul posto di lavoro: cosa aspettarsi?
Aiutare le persone attraverso sessioni di coaching 1 a 1 è solo un modo per infondere una cultura dell’intelligenza emotiva sul posto di lavoro.
Mentre Tombola cresce e si espande, sta cercando di integrare l’Intelligenza Emotiva nei suoi programmi di leadership. L’obiettivo è quello di renderla una pratica quotidiana e un argomento di discussione in modo che le persone possano esprimere apertamente e onestamente i loro sentimenti in un contesto in cui si condivida lo stesso vocabolario e comprensione delle emozioni per poter ascoltare davvero con curiosità.
Così come il passaggio dalle carte da bingo stampate al gioco online è un cambiamento che dimostra versatilità e lungimiranza, questo desiderio di diffondere intelligenza emotiva nella cultura del posto di lavoro è una mossa innovativa per massimizzare le prestazioni.
Come sostiene Paul, nel clima economico di oggi, questo tipo di pensiero è più essenziale:
“Credo davvero che l’EQ debba essere il fulcro di tutto ciò che facciamo.”
Performance Improvement
Declinare l’intelligenza emotiva per raggiungere obiettivi di team e aziendali attraverso l’individuazione dei talenti dei singoli e l’incremento delle capacità collaborative dei gruppi di lavoro.