La prima rivoluzione industriale ha utilizzato l’energia dell’acqua e del vapore per meccanizzare la produzione. La seconda ha utilizzato l’energia elettrica per creare una produzione di massa. La terza ha utilizzato l’elettronica e la tecnologia dell’informazione per l’automazione. E adesso?
Adesso siamo nel mezzo di una quarta rivoluzione industriale costruita sulla terza, la rivoluzione digitale. È caratterizzato da una fusione di tecnologie che sta rendendo meno rigidi i confini tra la sfere fisica, quella digitale e quella biologica: braccialetti che monitorano i dati biometrici, app che usano l’impronta digitale, intelligenze artificiali, Alexa, auto che si guidano da sole sono solo alcuni esempi. La portata, la scala e la velocità dei cambiamenti sono diverse da qualsiasi cosa visto finora e ciò sta destabilizzando quasi tutti i settori industriali del mondo – offrendo nuove opportunità e nuove sfide.
Klaus Schwab, fondatore e direttore esecutivo del World Economic Forum, ci ricorda il nostro reale potere:
“Né la tecnologia né il disagio che ne deriva sono una forza estranea sulla quale l’uomo non ha alcun controllo. Tutti noi siamo responsabili della sua evoluzione, con le decisioni che prendiamo ogni giorno come cittadini, consumatori e investitori. Dovremmo quindi cogliere l’opportunità e il potere di cui disponiamo per dare forma alla Quarta Rivoluzione Industriale.”
Quali strumenti ci servono per sopravvivere e prosperare in questo tempo di cambiamenti e avere successo nella nuova economia?
1) La capacità di gestire noi stessi.
Quando affrontiamo il cambiamento dirompente è facile sentirsi ansiosi e impotenti e infatti la ricerca lo dimostra: l’ansia è in crescita in tutto il mondo. Ciò che realmente serve, al contrario, sono abbondanti dosi di tranquillità e ottimismo, nel senso più tecnico del termine, ovvero la capacità di vedere le potenzialità ed essere orientati al futuro in modo proattivo. Ciò che è utile implementare e allenare, nel bel mezzo della rivoluzione digitale, è un approccio diametralmente opposto a quello più reattivo e diffuso del rimpiangere e continuare a vivere forzatamente in un mondo che non esiste più.
2) La capacità di innovare
La rivoluzione digitale trasforma i business in modo profondo con impatti notevoli sui modelli e sui paradigmi. Lasciare che accada in modo passivo non può che portare al fallimento. Invece occorre ripensare il modo in cui facciamo le cose, trovare nuove strade, inventarne di nuove. Insomma bisogna spingere sull’acceleratore del problem solving, della creatività e dell’innovazione. Tutte le attitudini ed abilità necessarie possono essere racchiuse sotto il cappello dell’intelligenza emotiva e, infatti, il World Economic Forum Future of Jobs Report ha inserito l’intelligenza emotiva come una delle competenze più importanti per la forza lavoro del 21esimo secolo. In un mondo che cambia velocemente l’EQ è indispensabile. Proprio a proposito di EQ ed innovazione sarà indispensabile che le persone:
comprendano che creatività ed innovazione sono alla loro portata ed è loro responsabilità, non solo del genio solitario nella torre d’avorio;
comprendano i bias cognitivi e il ruolo giocato dalle emozioni nell’ostacolare processi creativi e innovativi;
allenino tutta una serie di attitudini che aumentano le possibilità di essere creativi nel quotidiano;
imparino tecniche potenti utili a scatenare la nostra parte più disruptive.
3) Il ruolo della leadership emotiva
Fondamentale in questo scenario il ruolo del leader: questi deve creare le condizioni affinché si attivino sia il potenziale individuale che la “mente collettiva” di una organizzazione. Ciò diviene possibile e praticabile creando un clima di fiducia, premiando e non punendo l’errore intelligente che permette di imparare, delegando, responsabilizzando, stimolando e motivando. Tali pratiche risultano complesse e quasi impossibili senza un serio ed approfondito lavoro sulla propria intelligenza emotiva.
Crescita e Innovazione
La capacità di fare innovazione, risolvere i problemi ed applicare la creatività in tutto quello che facciamo è oggi fondamentale sia per la sopravvivenza delle organizzazioni sia per creare un mondo ed un futuro migliori.