Ebbene si, siamo nel 2020, nel pieno del nuovo scenario lavorativo, di quella che da tempo viene definita Quarta Rivoluzione Industriale. Di innovazione e di quali skills siano necessarie per avere un ruolo da protagonisti se ne è occupato il World Economic Forum attraverso il report: “The Future of Jobs”.
Life skills ed intelligenza emotiva: le competenze per essere resilienti nel mercato del lavoro 4.0
Se scorriamo l’elenco delle 10 competenze trasversali più richieste nel lavoro del futuro troviamo ai primissimi posti le Life Skills e l’Intelligenza Emotiva. Queste indicazioni sono in linea con una consapevolezza e un trend molto forte che sta emergendo nei più disparati scenari organizzativi (azienda, scuola ed in ogni contesto familiare e sociale): le life skills e l’intelligenza emotiva sono le chiavi per affrontare il futuro garantendo benessere.
La società della quarta rivoluzione industriale sempre più ci immerge in un mondo di infinite possibilità, di eccesso di informazioni, di protagonismo dell’automazione e dell’intelligenza artificiale: per guidare il cambiamento e rimanerne i protagonisti abbiamo in misura sempre maggiore la necessità di riconoscere, allenare e preservare le abilità emotive (Intelligenza Emotiva), relazionali e di rafforzare le abilità cognitive.
In contesti aziendali sempre più veloci, complessi, mutevoli e fluidi, per raggiungere risultati e sostenere le persone (sia in termini di motivazione che di resilienza) ci sono alcuni temi chiave: fiducia, relazioni, intelligenza emotiva e sostenibilità dei risultati. Non si può continuare a pensare all’essere umano come esclusivamente “razionale” e ai curricula come elenchi di hard skills (conoscenze tecniche), ma integrare tutto ciò con una visione olistica della persona in una società ormai globale. Le neuroscienze stanno indicando una nuova via di conoscenza del funzionamento dell’essere umano che integra diversi livelli: corporeo, emotivo, cognitivo, relazionale e spirituale. Se si vuole attingere al potenziale umano e mettere le persone nelle condizioni di essere strategiche, prendere decisioni efficaci, risolvere problemi in poco tempo, muoversi con consapevolezza nelle relazioni, comunicare in modo chiaro è fondamentale mettere al centro e potenziare le abilità personali. Le life skills e l’Intelligenza emotiva diventano così ingredienti fondamentali per innescare una molteplicità di benefici e di processi virtuosi fondamentali per creare un ambiente di benessere, i cui cardini sono fiducia e innovazione.
Le aziende che stanno già investendo in questa nuova cultura innovativa, sfidante, motivante e strategica riportano che il clima di benessere generato consente:
- di essere protagonisti nel mercato e in grado di navigare la complessità e l’imprevedibilità della realtà;
- di poter contare su persone orgogliose della propria appartenenza e che trovano un senso profondo nel contributo personale ai risultati di gruppo;
- di avere contesti in cui si può gestire il conflitto e creare una cultura dell’errore funzionale alla crescita e creatività;
- di vedere il fiorire di rapporti professionali motivanti e funzionali al raggiungimento dei risultati.
Una rivoluzione nella rivoluzione che sta già facendo la differenza nel definire quali saranno le aziende leader del futuro!
I benefici delle life skills e dell’intelligenza emotiva
Nell’azienda 4.0 le Life Skills e l’IE possono generare una molteplicità di benefici e innescare diversi processi virtuosi, non soltanto per coloro che ricoprono posizioni di leadership, infatti:
- consentono il dialogo tra la parte razionale del cervello e quella emozionale, migliorando ed orientando i processi decisionali;
- permettono di comprendere meglio se stessi e gli altri, riconoscendo punti di forza e debolezza di ciascuno per ottimizzare il lavoro di team;
predispongono all’ascolto attivo e all’empatia e, conseguentemente, ad una maggiore apertura ai feedback altrui ed alle diverse opinioni;
- favoriscono la circolazione delle informazioni e la comunicazione tra pari e tra manager e team, abbassando i livelli di ansia ed incertezza;
- permettono di gestire e modulare i livelli di stress, sia a livello decisionale che a livello operativo;
- aumentano la capacità di motivare e “ingaggiare” se stessi e i collaboratori, coltivando il senso di appartenenza (che non sarà più “subita”, ma rafforzata da convinzioni personali, condivisione degli obiettivi e reale comprensione delle strategie del gruppo);
- alimentano la fiducia come driver della produttività, della retention, di un clima aziendale favorevole ed ottimista;
- aiutano a focalizzarsi sulle esigenze e sulle richieste del cliente, “sintonizzandosi” con esso;
- consolidano la brand awareness, internamente ed esternamente all’azienda.
Trasformazioni organizzative
Valorizzare il capitale emozionale dell’azienda e degli stakeholder interni ed esterni al fine di ottimizzare l’impatto sociale dell’impresa