Come prendere decisioni migliori sfruttando l’energia delle emozioni? Ecco alcuni suggerimenti estratti dalle più recenti ricerche neuroscientifiche:
La qualità delle nostre decisioni aumenta notevolmente quando generiamo più opzioni. Secondo una ricerca dell’Ohio State University, prendiamo decisioni migliori quando generiamo almeno 3 opzioni.
Ragioniamo in modo più saggio sulle situazioni quando ci poniamo come osservatore esterno. Secondo la ricerca, pensare ai nostri problemi come se stessero accadendo a qualcun altro porta a decisioni migliori.
Dare un nome alle emozioni tende a diminuirne l’intensità e conduce a decisioni più sagge. Quando diamo un nome alle emozioni e pronunciamo frasi come “Mi sento frustrato/a” oppure “Mi sento arrabbiato/a” diminuisce l’intensità delle emozioni che proviamo e si apre la porta all’integrazione del pensiero razionale.
Fare una pausa di qualche frazione di secondo aiuta a prendere decisioni migliori. La ricerca del Dr. Jack Grinband dell’Università di Davis in California ha evidenziato che posporre l’inizio di un processo decisionale di un tempo compreso tra i 50 e i 100 millesimi di secondo, permette al cervello di focalizzare l’attenzione sulle informazioni più rilevanti e bloccare fattori di distrazione irrilevanti.
Come i pregiudizi inconsci possono influenzare le decisioni
I pregiudizi inconsci possono influenzare fortemente il nostro processo decisionale, seguono alcuni dati emersi da affascinanti studi che evidenziano come una maggiore consapevolezza di sé sia essenziale per prendere decisioni ottimali:
Il senso di fame può influenzare il nostro processo decisionale in maniera significativa. Uno studio condotto in Israele ha trovato una forte correlazione tra le decisioni della commissione sul concedere la libertà vigilata e il fatto che i giudici avessero pranzato o meno prima di prendere la decisione.
- La fase del giorno influenza il processo decisionale. Uno studio dei commissari di ammissione al college negli Stati Uniti ha evidenziato come la fase del giorno in cui i responsabili esaminavano i compiti scritti giocava un grande ruolo nel determinare la loro valutazione.
- Il nostro umore causa errori di attribuzione. Quando siamo affamati e ci troviamo in una situazione negativa, tendiamo ad attribuire la causa delle nostre emozioni spiacevoli alle cose negative intorno a noi invece che al nostro senso di fame.
- La luminosità di una stanza influenza le nostre percezioni, come il sapore piccante del cibo e il fascino delle persone. Questo chiaramente andrebbe a influenzare il nostro processo decisionale.
Il ruolo nelle emozioni nel processo decisionale
Il nostro stato emozionale può influenzare fortemente il modo in cui prendiamo le decisioni e in particolare:
la rabbia tende a infondere fiducia e rende le persone più inclini ad agire. Le persone arrabbiate sono più propense ad assumersi dei rischi e minimizzarne il danno potenziale
- la tristezza tende a incoraggiare il pensiero sistematico: “da una parte c’è x, ma dall’altra parte c’è y.” Le persone tristi sono più inclini a valutare e confrontare tutte le opzioni
- la paura tende a limitare le opzioni che vediamo. Quando la nostra amigdala, ovvero la parte del cervello che gestisce le emozioni, si attiva possiamo scegliere solo opzioni basate sugli schemi precedentemente memorizzati
- la felicità può rendere le persone più ingenue e credulone. Secondo un numero di studi, le persone felici sono più inclini a riporre fiducia nella lunghezza di un messaggio o nella bellezza e gradimento della fonte, piuttosto che prestare attenzione alla sua qualità
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