Come molte volte accade, questo approfondimento prende spunto dal confronto costante con leader e manager per identificare gli elementi critici che influenzano i cambiamenti all’interno delle aziende e provare a proporre modelli di gestione efficace.

La domanda di partenza è come il leader aziendale (CEO e/o proprietario) può prepararsi a governare il cambiamento che deriva da una operazione di fusione o acquisizione.

L’indagine “Workplace Issue” condotta da Six Seconds ha evidenziato che il 50% dei leader teme di fallire nella gestione del cambiamento e solo il 9% dice di essere formato per gestire queste sfide. Quindi un tema di estremo interesse per chi è chiamato a guidare l’azienda.

In questo ambito ci concentriamo in particolare su due aspetti che il leader deve gestire. Il primo riguarda lui stesso e la figura che agirà nel processo di integrazione dove dovrà confrontarsi con nuovi interlocutori, nuovi soci o proprietari e nuovi manager con tutto ciò che comporta in termini di aspettative e obiettivi. I sentimenti mutano, i precedenti schemi mentali e comportamentali sono messi in discussione e nuove opzioni di azione devono essere valutate e gestite per supportare il cambiamento.

Il secondo aspetto è relativo ai rapporti di fiducia costruiti negli anni con i propri partner e collaboratori. Sappiamo che nelle operazioni di fusione o acquisizione gli elementi emotivi relazionali sono oltremodo stressati per via dello stato di incertezza che avvolge tipicamente questi processi. Il leader diventa quindi il punto di orientamento e la guida per comprendere la nuova via, per mantenere la speranza e la motivazione nell’affrontare il cambiamento.

Questi due aspetti si influenzano a vicenda e la chiave di lettura sta nella capacità di comprendere sé stesso e gli altri per identificare comportamenti efficaci e finalizzati a supportare il cambiamento.

Un approccio efficace lo troviamo nell’utilizzo del paradigma dell’intelligenza emotiva e le sue competenze misurabili e apprendibili che permettono di sfruttare intenzionalmente emozioni e pensieri per prendere decisioni migliori.

Il processo che proponiamo, sviluppato da Six Seconds, si basa su tre fasi in cui il leader può sviluppare ed esercitare la:

Consapevolezza di sé stesso (Self Awareness) avendo cura e attenzione ai propri sentimenti e alle reazioni nella costruzione di relazioni con nuovi interlocutori o nel rafforzare quelle con consolidati partner e collaboratori. Ne ricaverà preziose informazioni.

Scelta (Self Management) ovvero saper valutare le opzioni a disposizione. Il processo di fusione o acquisizione è complesso e i pezzi che compongono il puzzle del cambiamento organizzativo si incastrano poco alla volta. E’ necessario sostituire la reazione con la risposta ponderata sulla base delle informazioni disponibili, facendo leva sulle proprie capacità e supportati dalla consapevolezza che non si può sapere tutto e subito. Anche se si è il leader.

Direzione (Self Direction). Il leader deve ricordarsi cos’è veramente importante per lui e per il suo team e poi avvicinarsi a loro con questi concetti in mente per farsi aiutare ad identificare ciò che non vede, ciò che potrebbe sfuggirgli e ciò che serve per allineare le scelte con i suoi valori e gli obiettivi strategici alla base dell’operazione.

Come abbiamo detto, i processi di fusione e acquisizione sono troppo complessi anche solo per poter pensare che il leader sia in grado di gestire autonomamente ogni aspetto tecnico o relazionale dell’operazione. E’ invece molto più efficace concentrarsi sugli elementi critici e su cui si può impattare positivamente attraverso un approccio di leadership consapevole e intenzionale. Questo vuol dire guidare l’organizzazione verso il cambiamento.

Diego Pasqualini, Elisa Chiarioni e Licia Montebugnoli, Active Member EQ Biz

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