Di recente una persona a me vicina ha raggiunto una posizione manageriale. Parlando del suo lavoro mi ha confidato che una delle sue preoccupazioni era di non capire i tecnicismi di cui le persone del suo team parlavano nei meeting. La svolta per lei é stata una frase del suo mentore che recitava così: “Non devi gestire il lavoro del tuo team; devi gestire le persone del tuo team“.
La chiave, quindi, sta nel sapersi rapportare con le persone del team e gestire le dinamiche del team facendo uso delle ultimamente tanto acclamate soft skills. Puntare sulle soft skills é una carta vincente per un manager. Una ricerca condotta dalla Stanford Research Institute International e dalla fondazione Carnegie Mellon ha trovato che il 75% del successo lavorativo a lungo termine dipende dalle soft skills e soltanto il 25% dipende dalle competenze tecniche. Più nello specifico, secondo una risorsa della Norwich University il 90% della differenza di performance tra manager sopra la media e manager nella media é attribuibile all’intelligenza emotiva.
Cosa vuol dire essere emotivamente intelligenti per un manager?
Daniel Goleman, tra i massimi divulgatori del concetto di Intelligenza Emotiva, fa notare in un recente articolo, che ancora oggi, troppo spesso si associa l’Intelligenza Emotiva all’essere gentili, il che in alcuni contesti aziendali potrebbe equivalere a qualcuno che evita confronti e che si lascia manipolare facilmente e che quindi non é in grado di guidare un team. Invece, l’intelligenza emotiva é uno strumento sfaccettato che viene in aiuto anche e soprattutto nelle situazioni più scomode per un manager, come per esempio risolvere conflitti o fornire feedback negativi.
Il leader emotivamente intelligente é consapevole delle proprie emozioni, e dei propri trigger; é allenato a riconoscerne la causa di emozioni quali frustrazione o rabbia e sa trasformare queste emozioni. Inoltre, nota e riconosce le emozioni altrui. Queste abilità portano il leader emotivamente intelligente a risolvere i conflitti in modo costruttivo, a fare accrescere la cooperazione e le motivazioni delle persone del proprio team e, in definitiva, ad innalzare la performance del team.
Con molte aziende che stanno trasformando il loro modo di lavorare – si noti ad esempio team che stanno adottando una struttura “agile” – fare leva sulla fiducia dei dipendenti e navigare efficacemente situazioni ambigue attraverso l’intelligenza emotiva è una capacità che i leader non possono più ignorare.
Floriana Mangiaracina, Redazione EQ Biz
People Management
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