Abbiamo bisogno dell’IA per conoscere le nostre emozioni?

Recentemente sono apparsi su molteplici riviste scientifiche e sui media diversi studi che descrivono esperimenti condotti con applicazioni di intelligenza artificiale allo scopo di capire se si può predire il tipo di emozioni che un’immagine può suscitare.
In concreto, si è provato a capire se è possibile collegare direttamente un’immagine alle emozioni suscitate in un essere umano, senza aggiungere informazioni sul contesto o sulle esperienze pregresse, in modo da comprendere se sono codificate nel sistema visivo.
I risultati ottenuti sono stati molto soddisfacenti per tutte le reazioni legate all’istintualità come, ad esempio, desiderio ed eccitazione. L’intelligenza artificiale si è invece mostrata piuttosto inattendibile per individuare emozioni come la sorpresa o, addirittura, confusa nel comprendere stati d’animo come la gioia o il divertimento.
La ricerca andrà, quindi, avanti per perfezionare questi sistemi e individuare i loro molteplici campi di applicazioni e impiego che dovranno essere sottoposti a un rigido controllo etico.

L’essere umano e l’importanza delle emozioni

È importante evidenziare che il più raffinato sistema di rilevazione delle proprie ed altrui emozioni è e rimarrà sempre l’essere umano purchè adeguatamente allenato attraverso lo sviluppo di competenze socio-emotive di cui è in possesso sin dalla nascita.
Le emozioni fanno parte di noi, filtrano ogni nostra esperienza, interazione e scelta. Attraverso le emozioni acquisiamo delle informazioni che ci consentono di prendere le decisioni che si rivelano migliori per la nostra vita.

Intelligenza emotiva e qualità di vita

Secondo le ricerche l’intelligenza emotiva contribuisce a definire le performances di un essere umano per il 55%.
Tali performances non includono solo i risultati scolastici o professionali, ma anche l’abilità di connettersi e interagire con gli altri e la capacità di prendere le decisioni migliori per il nostro benessere e per migliorare la nostra qualità di vita.
Più alleniamo la nostra intelligenza emotiva, e con essa la comprensione e l’identificazione delle nostre ed altrui emozioni, più migliorano le competenze necessarie per avere successo.

L’allenamento dell’intelligenza emotiva

Per allenare l’intelligenza emotiva non è necessario l’ausilio di strumenti di intelligenza artificiale ma si può partire dalle domande presenti nel modello Six Seconds, un processo circolare suddiviso in tre aree:

Queste aree sono a loro volta scomponibili in 8 competenze misurabili tramite assessment psicometricamente validati per monitorare l’andamento dell’allenamento.

Le domande per allenare l’intelligenza emotiva

Le domande presenti nel modello modello Six Seconds sono le seguenti:

1. Tutti provano dei sentimenti in ogni momento. Quali sono i tuoi? Indaga non solo i tuoi sentimenti ovvi ma anche quelli più nascosti. Che cosa senti? Ci sono emozioni ricorrenti?
2. Ricordati che le emozioni sono dati, sono segnali chimici che ci aiutano a gestire minacce e opportunità. Accoglile, senza cercare di bloccarle o ignorarle.
3. Quando senti che una situazione sta sfuggendo di mano, prenditi una pausa e concediti il tempo per pensarci un momento. Ci sono poche situazioni che richiedono una risposta immediata.
4. Ricorda che hai delle opzioni anche se a volte è difficile vederle tutte. Puoi cambiare i tuoi pensieri, provare nuovi sentimenti, sperimentare nuove azioni. Potresti non avere a disposizione “la soluzione perfetta” ma hai comunque delle possibilità!
5. C’è sempre qualcosa in più di ciò che vedi. Quando le persone fanno o dicono qualcosa di fastidioso, fai scendere in campo la tua curiosità: cosa sta succedendo realmente in quel momento?
6. Le tue scelte contano. Il modo in cui rispondi ha effetto sugli altri, su di te e sul futuro. Qual è l’effetto che vuoi ottenere?

Buon allenamento!