Come abbiamo visto in questo articolo, l’innovazione e le idee che vengono sviluppate hanno bisogno del coinvolgimento degli altri (sia all’interno della nostra organizzazione che fuori, come stakeholder e utilizzatori) e del loro supporto. Inoltre, ogni nuovo progetto, specie se innovativo, incontra moltissimi ostacoli che bisogna saper affrontare.
Quali talenti bisogna quindi allenare per portare innovazione nella società?
Il modello Brain Talent sviluppato da Six Seconds risulta essere un’ottima guida per capire sia quali sono i nostri talenti strategici sopiti, sia per allenarli.
1) Connection
Questo primo talento riguarda il sentire e rispecchiare le emozioni degli altri, capire ciò che sentono e rispondere appropriatamente connettendosi a livello emozionale. Chi ha questo talento sviluppato riesce meglio di altri a creare relazioni sane e durature che rappresentano, come già approfondito, un elemento cruciale per il successo delle nostre idee.
Per fare un esempio concreto, i soggetti che hanno sviluppato il talento della connessione praticano l’abitudine di validare come gli altri si sentono: restituiscono all’interlocutore la loro comprensione dello stato d’animo e la investigano. Il loro linguaggio è spesso caratterizzato da frasi del tipo “ho la sensazione che questo sia un tema delicato per te…posso chiederti come mai?”.
2) Emotional Insight
Riguarda il comprendere le dinamiche motivazionali delle persone: cosa cercano, di cosa hanno paura, da cosa sono motivate? Capire questi aspetti è essenziale per presentare la propria idea innovativa in modo che a loro risuoni. Dopo averli individuati è possibile, ad esempio, costruire un racconto che metta in luce come i loro bisogni, i loro problemi, i loro desideri vengano soddisfatti dalla propria idea.
3) Proactivity
Detto in altre parole: fare le cose prima che ci vengano chieste. E fare cose che servono oltre che a noi agli altri, al gruppo, all’azienda, alla società. La proattività ci aiuta a costruire la nostra reputazione prima di aver bisogno di chiedere l’aiuto delle persone. E la nostra reputazione è una delle poche cose nel mondo che dipende unicamente da noi.
4) Vision
Avere una visione significa vedere il significato a lungo termine e creare un’immagine forte che sia d’ispirazione. Una visione forte, come un faro, aiuta noi a mantenere la rotta e crea un mondo ideale a cui le persone desiderano appartenere risuonando con ciò che è importante per loro. Quando presentiamo la nostra idea non dimentichiamoci di creare quindi un “happy ending statement”, una frase che riassuma tutto il senso, la bellezza e le possibilità dell’idea realizzata nel futuro.
5) Modeling
Il modeling è la capacità di saper mappare tutte le possibilità a partire dai dati a nostra disposizione, vedere le possibili strade e scegliere quella migliore. Immaginare il percorso aiuta ad anticipare i problemi e perfezionare l’idea, oltre a renderci più pragmatici nel momento in cui la presentiamo. Costruire scenari e fare delle “simulazioni” di esecuzione è un’abitudine molto utile per il successo dei nostri progetti.
6) Adaptability
L’adaptability è la capacità di vedere ed accettare prospettive multiple. Ognuno agisce sulla base della conoscenza, consapevolezza ed esperienza personale. Questo automatismo a volte ci fa mancare delle opportunità se non addirittura sbagliare completamente perché abbiamo l’irresistibile tentazione di “avere ragione” a tutti i costi. Vedere le cose da altri angoli e modificare la nostra percezione e quindi la nostra strategia è fondamentale per rispondere alle esigenze dei nostri interlocutori ed arricchirci durante il cammino.
7) Resilience
Essere resilienti significa avere la capacità di superare gli ostacoli trovando sempre un insegnamento dai piccoli e grandi fallimenti e assumersi la responsabilità di cambiare strada fino a quando non saremo su quella che funziona davvero. Ne abbiamo parlato prima: è più facile trovare salite e burroni che strade spianate ed è quindi necessario saper sviluppare la propria resilienza. Un’abitudine utile quando siamo di fronte ad uno ostacolo è non dire “non si può” ma piuttosto parlare a noi stessi e agli altri in un modo che ci porti verso l’esplorazione del possibile, come ad esempio “non ho ancora trovato il modo”. Lo stesso Edison diceva, quando cercava di sviluppare la lampadina “Non ho fallito. Ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato”. Un’altra abitudine è quello di fare elenchi creativi di possibilità alternative. Un bell’allenamento per il nostro cervello.
Crescita e Innovazione
La capacità di fare innovazione, risolvere i problemi ed applicare la creatività in tutto quello che facciamo è oggi fondamentale sia per la sopravvivenza delle organizzazioni sia per creare un mondo ed un futuro migliori.