L’intelligenza emotiva e le performance aziendali: cosa dicono i dati
Nel 2017 in occasione della realizzazione del Vitality Report (LINK), oltre 1600 leader e membri di team in 95 paesi hanno risposto alla domanda: “Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva è una priorità nella tua organizzazione?”
Dall’analisi dei dati è emerso che le organizzazioni in cui lo sviluppo dell’intelligenza emotiva è una priorità hanno 22 volte più probabilità di essere performanti.
La dinamica è la stessa di quando affermiamo che le persone che fumano sigarette hanno, in prospettiva, una probabilità 8 volte maggiore di ammalarsi di cancro.
Monitorando le mutevoli visioni delle emozioni sul posto di lavoro dal 2006, lo studio esamina come le persone si sentono al lavoro, come percepiscono l’intelligenza emotiva e il valore dell’EQ.
La frustrazione, un sentimento da superare con l’IE
In una recente tavola rotonda, esperti di tutto il mondo hanno condiviso importanti prospettive su questi dati e sulle loro implicazioni per i leader. Uno dei punti chiave emersi è che date le sfide emotive sul posto di lavoro (e nella vita), la leadership sta diventando più difficile, quindi l’intelligenza emotiva è ancora più importante.
Abbiamo domandato, per esempio, come si sentono le persone al lavoro e la risposta più frequente è stata: FRUSTRATO.
La frustrazione sembra essere la parola d’ordine al lavoro e dotare le persone di abilità per essere più intelligenti con i sentimenti può essere essenziale in questo contesto.
Di conseguenza, diventa importante progettare una strategia di capitale emotivo e definire il clima che è necessario sviluppare per ottenere i risultati desiderati in ciascuna dimensione coinvolta: personale, di team e organizzativa.
Tu, quale valore vuoi portare nella tua azienda?
Performance Improvement
Declinare l’intelligenza emotiva per raggiungere obiettivi di team e aziendali attraverso l’individuazione dei talenti dei singoli e l’incremento delle capacità collaborative dei gruppi di lavoro.