Nell’ambito della letteratura scientifica si è spesso ipotizzato un legame tra intelligenza emotiva e capacità di leadership. Lo studio Vitality del 2007, che ha indagato in modo continuativo le emozioni sul posto di lavoro e la ricerca Vital Signs del 2019, svolta su un campione di 1325 con diversi ruoli professionali e provenienti da 70 paesi, rappresentano un avanzamento nella comprensione della dinamica tra le capacità dell’intelligenza emotiva (EQ) e l’impatto che queste hanno sulla leadership nel mondo reale e professionale. 

Per oltre venti anni, infatti, ricercatori e autori hanno cercato di dimostrare che l’intelligenza emotiva è la chiave per l’efficacia della leadership. La pubblicazione di Six Seconds “Il Business Case per l’Intelligenza Emotiva, riassume una vasta gamma di ricerche accademiche. Esiste anche un’ampia raccolta di business case, study reali che collegano l’intelligenza emotiva a una migliore leadership, a un più forte lavoro di squadra, a relazioni più proficue con i clienti e al sostegno delle prestazioni dei dipendenti. Tuttavia, per la prima volta, lo studio Vitality ci rivela quali sono gli aspetti più specifici della leadership che sono maggiormente influenzati dall’intelligenza emotiva.

Gli strumenti di valutazione utilizzati per analizzare i dati e verificare le correlazioni tra le diverse variabili sono stati: il Leadership Vital Signs “LVS” e il Six Seconds Emotional Intelligence Assessment “SEI” di Six Seconds. 

Il primo è focalizzato su un modello di leadership vitale e misura cinque dimensioni: Motivazione, Cambiamento, Lavoro di Squadra, Esecuzione ed in ultimo, Fiducia. Il secondo considera l’Intelligenza Emotiva come “la capacità di essere più intelligenti con le emozioni” e comprende tre diverse macroaree, all’interno delle quali si distribuiscono otto competenze. Esse sono: 1. Self Awareness: Comprendere le emozioni, Riconoscere i Sentieri Emozionali; 2. Self Management: Utilizzare il Pensiero Sequenziale, Navigare le Emozioni, Trovare la Motivazione Intrinseca, Esercitare l’Ottimismo; 3. Self Direction: Far Crescere l’Empatia, Perseguire Obiettivi Eccellenti. 

Ebbene, la ricerca ha dimostrato che le persone con un elevato livello di IE hanno 7 volte in più, la probabilità di avere un alto punteggio nel Leadership Vital Signs. In particolare, tra le dimensioni misurate, quella che risulta avere una percentuale di correlazione maggiore è il Cambiamento ovvero la capacità dei leader di ipotizzare e mettere in atto processi di modifica e di trasformazione di ambienti e risorse; capacità che si lega alla performance di leadership esercitata. 

Si è visto inoltre che ai punteggi del cambiamento è associata la competenza “Esercitare l’Ottimismo”, definita da Six Seconds “l’assumere una prospettiva proattiva di speranza e possibilità”. Un’altra indicazione sulla capacità di cambiamento ci viene offerta dalla Entrepreneurship, competenza che emerge dal Brain Talent, uno degli output restituiti dalla compilazione del Six Seconds Emotional Intelligence Assessment, relativi al profilo personale cognitivo. Questi strumenti danno un contributo forte e statisticamente significativo alla capacità del leader di coinvolgere le persone nel cambiamento, che a sua volta ha grande impatto sulle prestazioni della leadership.

Nella ricerca, collegato al tema della leadership è stato posto anche quello della capacità del leader di generare fiducia all’interno della propria squadra. La fiducia è un fattore che predice l’esercitare l’ottimismo, la performance di leadership ed i fattori di successo. Essa è un elemento centrale nel Modello Vital Signs e alimenta un circolo virtuoso che comprende sicurezza psicologica all’interno del team, orientamento al futuro, flessibilità verso il cambiamento, accrescimento delle capacità di leadership e di intelligenza emotiva.

I fattori di successo sono i quattro outcome misurati nel Six Seconds Emotional Intelligence Assessment e si riferiscono a: Efficacia, Benessere, Qualità di Vita e Relazioni, che vengono combinati insieme in una unica variabile di analisi: Performance Personale. Una previsione statisticamente significativa di tale variabile emerge sia dalla Leadership Vitality attraverso la fiducia, sia dall’Intelligenza Emotiva, attraverso le competenze del Perseguire Obiettivi Eccellenti, Trovare la Motivazione Intrinseca ed Esercitare l’Ottimismo; emerge altresì anche dal report Brain Talent attraverso la competenza di Resilienza. 

Dai dati a nostra disposizione possiamo concludere che l’intelligenza emotiva guida diversi aspetti della leadership e che le variabili che entrano in gioco, in particolare leadership vitale, fiducia e cambiamento, sono tra loro interconnesse e si autoalimentano creando un circolo virtuoso continuo in favore di una leadership di successo. Rilevate, monitorate e migliorate attraverso i nostri strumenti, permettono quindi di formare leader emotivamente intelligenti, efficaci e performanti.   

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